Poiché nel primo Medioevo, tra il IX e l’XI secolo, lo sviluppo del pensiero e delle indagini razionali era impedito dalle ingerenze della Chiesa, i medici potevano solo ripetere le dottrine delle figure più importanti del passato, come Aristotele (384 ca. A.C. – 322 A.C.) o Galeno (129-201 ca.), senza metterle in discussione. La dissezione anatomica era illegale (solo nel 1231, l’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II decretò che le scuole mediche erano autorizzate a sezionare un cadavere umano ogni cinque anni), quindi il lavoro di Galeno costituiva la descrizione più completa disponibile del corpo umano. I primi progressi furono compiuti solo a partire dal XII secolo quando vennero istituite diverse università, come quelle di Padova, Montpellier, Oxford e Bologna. All’epoca, quest’ultima era estremamente popolare e attirava studenti da tutta Italia e da altri Paesi. Per questo, nel 1292 fu concessa una bolla pontificia che permetteva a tutti i medici laureati a Bologna – tra i quali Mondino de’ Liuzzi – di insegnare in qualsiasi università del mondo.

Mondino de ‘Liuzzi è stato uno dei più grandi anatomisti italiani. Nato a Bologna intorno al 1270, crebbe in una ricca famiglia borghese. Suo padre, Nerino Fronzoli, possedeva una farmacia, mentre lo zio, Liuccio di Luzzi, era professore di fisica, filosofia e medicina all’Università di Bologna. Mondino è considerato un pioniere dell’anatomia umana intesa come scienza moderna, in quanto ha perseguito un profondo rinnovamento di questa disciplina, sottraendola alle restrizioni filosofiche del tempo. Il suo contributo fu di attribuire un ruolo centrale alla dissezione dei cadaveri, dopo secoli di mera ripetizione di concetti accademici mai convalidati. Mondino iniziò a praticare le dissezioni durante il corso di anatomia all’università. Questo lo ha reso noto come la prima persona a eseguire una dissezione umana pubblica dopo Erofilo ed Erasistrato (entrambi vissuti tre secoli prima di Cristo).

mondinoNel XIV secolo non era semplice eseguire dissezioni, a causa della difficoltà nel reperire un cadavere. Per le sue dissezioni, Mondino utilizzò cadaveri di criminali. Sebbene le autorità pubbliche locali fornissero alcuni cadaveri alla scuola medica di Bologna, è plausibile che ci fossero anche dissezioni non ufficiali. Una volta ottenuto un cadavere, iniziava una lotta contro il tempo, perché non c’era modo di preservarlo. Per questo motivo la cavità addominale, che conteneva organi più facilmente deteriorabili, veniva sezionata per prima, seguita dal torace, dalla testa e dalle estremità. Un intero giorno veniva dedicato a ciascuna di queste parti e, di conseguenza, l’intero processo durava quattro giorni, notti incluse. Un modo per rallentare la putrefazione consisteva nell’eseguire le dissezioni nei giorni più freddi dell’anno. Per questo motivo, solitamente venivano programmate a gennaio o febbraio, spesso in concomitanza del Carnevale, quando la scuola avrebbe fornito cibo e vino agli studenti al fine di creare un’atmosfera più accettabile.

Intorno al 1316, Mondino ha redatto un manuale di anatomia, chiamato “Anothomia”, nel quale viene spiegato come effettuare una dissezione, contenente anche interessanti osservazioni di fisiologia e applicazioni delle conoscenze anatomiche in medicina. Infatti, per ciascun organo, Mondino indica forma, dimensioni, la precisa posizione nell’organismo, il suo rapporto con le strutture vicine, concludendo con la sua funzione e il suo coinvolgimento in varie patologie.

Oltre all’utilizzo di lame e altri dispositivi di taglio per sezionare i cadaveri, Mondino indica anche diverse tecniche per visualizzare specifiche strutture anatomiche. Ad esempio, suggerisce di bollire parti di cadavere per pulire le ossa, in particolare il cranio, al fine di studiare l’orecchio interno o i vari tipi di suture. Oppure, spiega che attraverso la macerazione del corpo con acqua corrente e conseguente essiccatura, è possibile ottenere una chiara visualizzazione di muscoli e nervi.

pollaioloDurante il Rinascimento, gli artisti sentirono il bisogno di avvicinarsi all’anatomia, poiché dovevano rappresentare con realismo i muscoli, i tendini, i vasi sanguigni e tutto ciò di visibile del corpo umano. L’anatomia artistica ha rappresentato il tentativo di implementare la scienza anatomica attraverso l’ideale di bellezza ereditato dall’antichità classica. Dal momento che i libri di testo di anatomia non contenevano illustrazioni (al massimo qualche schema approssimativo), gli artisti dovevano informarsi direttamente, assistendo per esempio a dissezioni dal vivo. Ciò permise loro di conoscere l’anatomia interna, come dimostrato da alcuni disegni di Leonardo da Vinci (1452-1519). Anche il Pollaiolo (1433-1495) prima di lui e Michelangelo (1475-1564) dopo eseguirono in prima persona le dissezioni per imparare l’anatomia. Non è da escludere che Leonardo abbia assistito a qualche dissezione effettuata dal Pollaiolo, che aveva la bottega vicina a quella del Verrocchio, dove il genio fiorentino era apprendista.

IT vitruvianoDiversamente da uno scienziato, che in un corpo vede la correttezza anatomica, l’artista vede linee e volumi, e un perfetta combinazione di proporzioni: un classico esempio è costituito dall’Uomo Vitruviano, ovvero uno studio delle proporzioni dell’organismo. Il nome del disegno prende il nome da Vitruvio (un architetto romano vissuto nel primo secolo avanti Cristo e ritenuto il più grande teorico dell’architettura di tutti i tempi). L’obiettivo di Leonardo era quello di stabilire un rapporto tra le proporzioni dell’uomo e i principi dell’armonia enunciati da Vitruvio. Come orgogliosamente Leonardo disse dei suoi disegni, “questa mia figuratione del corpo umano ti sarà demostra non altrementi che se tu avessi l’omo naturale innanzi”. Inoltre, nelle accademie artistiche iniziarono ad essere sfruttati manichini disposti entro quadrature distinte. Nel Rinascimento si assisteleo1 pertanto a una cooperazione tra raffigurazioni artistiche e anatomia per rappresentare il corpo umano. Questo ha portato allo sviluppo dell’anatomia artistica, punto centrale dell’arte rinascimentale. Nel libro “Leonardo: l’anatomia”, pubblicato nel 2009, Domenico Laurenza spiega che Leonardo all’inizio della sua carriera venne in contatto con due diverse scuole anatomiche: l’anatomia degli artisti, basata a Firenze, e l’anatomia dei medici, sede tra Milano e Pavia, e tenne contatti con entrambe. Leonardo fu il primo artista a seguire il consiglio di Leon Battista Alberti, che nel suo “De Pictura”, pubblicato nel 1435 spiegava che i movimenti corporei sono dovuti all’azione coordinata di muscoli, tendini, nervi e ossa, e invitava gli artisti ad ampliare le loro conoscenze anatomiche al riguardo. Degli studi anatomici di Leonardo, sono giunti fino a noi circa 200 disegni. Prima di lui, invece gli artisti si concentravano esclusivamente sulla rappresentazione esteriore dei corpi.

Dopo il capolavoro di Mondino, nel 1543 il medico e anatomista fiammingo Andreas van Wesel (1514-1564) pubblica a Venezia “Humani corporis fabrica”, un’opera nella quale critica gli artisti dell’antichità, proponendo un’anatomia sistematica, basata su dissezioni. Diversamente dalle opere precedenti, questa è ricca di incisioni di pregevole fattura. Secondo alcune ipotesi, lo stesso Tiziano potrebbe esserne l’autore, anche se più verosimilmente la paternità va attribuita all’incisore che impresse su piastra i capolavori dell’artista veneziano. Sebbene l’opera di van Wesel sia puramente scientifica, sono presenti influenze artistiche, visibili nei corpi raffigurati che assumono pose tipiche della pittura dell’epoca e delle sculture classiche.

Se invece vi interessa il secolare rapporto tra scienza e arte, lo trovate qui.

Fonti

Crivellato E, Ribatti D. Mondino de’ Liuzzi and His Anothomia: A Milestone in the Development of Modern Anatomy. Clinical Anatomy 19:581–587 (2006)

Mavrodi A, Paraskevas G. Mondino de Luzzi: a luminous figure in the darkness of the Middle Ages. Croat Med J. 2014;55:50-3. doi: 10.3325/cmj.2014.55.50

I manuali dell’arte: l’anatomia artistica. Un metodo efficace e coinvolgente per apprendere i segreti del disegno e della pittura. L’Airone editrice. ISBN 88-7944-751-3

Fritjof Capra. L’anima di Leonardo. Ed. Rizzoli.

Piergiacomo Petrioli. Viaggio nell’arte italiana da Firenze a Roma tra Medioevo e Rinascimento. Hoepli.