L’addomesticamento del cane rappresenta una delle prime e più profonde interazioni tra uomo e animale. Questo processo, che ha avuto luogo migliaia di anni fa, ha trasformato i lupi selvatici in compagni leali e lavoratori instancabili. Grazie ai recenti progressi nelle tecniche archeologiche e genetiche, siamo oggi in grado di tracciare una storia più dettagliata di questa straordinaria evoluzione. Tra i ritrovamenti che hanno contribuito a chiarire la storia dell’addomesticamento del cane, spiccano il cane di Ljungaviken in Svezia, il cane di Bonn-Oberkassel in Germania e i resti canini ritrovati nel sito di Jiahu in Cina.

I cani di Bonn-Oberkassel e Ljungaviken: un legame antico tra cane e uomo in Europa

I cani di Bonn-Oberkassel (Germania) e Ljungaviken (Svezia), sono datati, rispettivamente, a circa 14.000 e 8400 anni fa. Queste scoperte rappresentano due delle più antiche evidenze di addomesticamento del cane in Europa. Il cane di Bonn-Oberkassel è stato trovato sepolto accanto a due esseri umani, suggerendo una relazione stretta tra l’animale e gli uomini. Lo steso legame affettivo era presente tra il cane di Ljungaviken e i suoi padroni, dato che i resti erano sepolti con cura, avvolti in una stuoia fatta di materiali vegetali.

Gli studi genetici su questi esemplari indicano che già a quell’epoca i cani eranno ben diversi rispetto ai loro progenitori lupi, evidenziando una lunga storia di selezione e interazione con gli umani. Questi animali sono però altrettanto distanti dalle razze moderne, suggerendo che il processo di selezione non si sia mai fermato.

Jiahu: Prove di addomesticamento in Asia

Spostandoci in Asia, i resti di cani ritrovati nel sito di Jiahu, in Cina, risalenti a circa 9.000 anni fa, offrono ulteriori prove del processo di addomesticamento. Questi cani vivevano in una comunità umana complessa, nota per le sue prime forme di agricoltura e per la produzione di strumenti musicali. La presenza dei cani in questo contesto suggerisce che il loro addomesticamento potrebbe aver avuto molteplici funzioni, che andavano dalla caccia alla protezione e, forse, anche a ruoli cerimoniali o simbolici.

Le origini dell’addomesticamento del cane

L’addomesticamento del cane si crede abbia avuto inizio con lupi che, attirati dagli avanzi di cibo, si avvicinarono ai primi insediamenti umani. Con il tempo, i lupi meno aggressivi avrebbero sviluppato una relazione di mutuo beneficio con gli esseri umani, evolvendo gradualmente in quella che oggi conosciamo come la specie canina. Studi genetici suggeriscono che l’addomesticamento del cane potrebbe essere avvenuto in diverse regioni del mondo in tempi differenti, seguendo un processo complesso e non lineare.

Implicazioni Genetiche e Culturali

Le analisi genetiche hanno rivelato che i cani domestici discendono da lupi ora estinti e che la separazione genetica tra cani e lupi iniziò tra i 20.000 e i 40.000 anni fa. Questo dato indica che l’addomesticamento potrebbe essere più antico di quanto si pensasse inizialmente. Inoltre, i cani hanno assunto ruoli diversi nelle varie comunità, fungendo da cacciatori, guardiani, pastori e compagni. Questo processo ha portato alla grande diversità di razze canine che vediamo oggi, ognuna adattata a specifiche esigenze umane.

La coevoluzione tra uomo e cane

La coevoluzione tra uomo e cane è uno degli esempi più straordinari di come due specie possano influenzarsi reciprocamente su scala evolutiva. Questo legame non si limita al semplice addomesticamento; infatti, i cani hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo delle società, contribuendo a modellare diversi aspetti della vita umana, dalla caccia alla sicurezza, fino alle strutture sociali e culturali.

Caccia e alimentazione

Uno dei modi più evidenti in cui i cani hanno influenzato lo sviluppo umano è stato attraverso la caccia. Già durante il periodo del Paleolitico superiore, i cani erano impiegati come assistenti nella caccia, contribuendo a rendere più efficienti le attività di sussistenza delle comunità. Ad esempio, i cani erano in grado di seguire le tracce degli animali selvatici e di stanare la selvaggina, ruoli che aumentavano notevolmente il successo delle battute di caccia. Questo ha permesso agli esseri umani di cacciare prede più grandi e più veloci, incrementando l’apporto proteico nelle diete e sostenendo la crescita demografica.

Uno studio condotto su resti di cani in Siberia ha rivelato che le comunità che utilizzavano cani nella caccia ai grandi mammiferi, come mammut e bisonti, avevano un vantaggio significativo rispetto a quelle che non li utilizzavano.

Difesa e Sicurezza: I Guardiani delle Prime Comunità

Oltre alla caccia, i cani hanno svolto un ruolo cruciale nella difesa delle prime comunità umane. La loro capacità di percepire minacce e di allertare gli umani di pericoli imminenti, come l’avvicinamento di predatori o di estranei, ha aumentato la sicurezza degli insediamenti umani. I cani da guardia sono stati una componente fondamentale delle società stanziali, contribuendo alla protezione dei beni e delle persone.

Le comunità agricole del Neolitico, ad esempio, sfruttavano i cani non solo per la guardia delle abitazioni ma anche per proteggere i raccolti e il bestiame dai predatori, permettendo alle comunità di stabilizzarsi e prosperare in ambienti potenzialmente ostili.

Pastorizia e Addomesticamento di Altri Animali

I cani hanno giocato un ruolo fondamentale anche nella pastorizia, aiutando le prime società a gestire greggi e mandrie. Le razze canine specializzate, come i cani da pastore, si sono coevolute con le esigenze agricole dell’uomo, dimostrando capacità straordinarie nel radunare e proteggere gli animali domestici. Questo ha permesso un maggiore controllo sulle risorse alimentari e quindi ha facilitato la diffusione delle pratiche agricole e di allevamento in nuove aree geografiche.

In alcune culture, l’abilità dei cani di gestire altri animali ha anche influenzato la selezione e l’addomesticamento di nuove specie, rendendo i cani dei partner indispensabili non solo nella pastorizia ma anche nello sviluppo delle economie agricole e nella gestione del territorio. Questo è particolarmente evidente nelle società pastorali dell’Eurasia, dove i cani da pastore hanno avuto un impatto diretto sul modo in cui le comunità si organizzavano e si spostavano.

Impatti Culturali e Simbolici

I cani hanno avuto anche un impatto culturale e simbolico sulle società umane. In molte culture, i cani sono stati associati a divinità, miti e credenze spirituali. Ad esempio, nell’antico Egitto, il dio Anubi, con la testa di sciacallo, era il protettore dei morti, mentre in molte culture native americane i cani erano considerati guide spirituali.

Fonti

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